Benvenuta Serena Bianca de Matteis, sono felice ed elettrizzata di averti nel mio salottino virtuale. Ero più che impaziente.
Leggere in anteprima il seguito del romanzo di formazione che avevo amato, Buck, la storia di un lupo e di un ragazzo uniti nell’amore e nel perdono (lo trovate cliccando QUI), è stato per me motivo di orgoglio, quanto oggi presentare la tua intervista.
Ma prima svelo ai lettori la trama.
Notte
Le nostre azioni hanno conseguenze e una scelta può cambiare il corso di una vita: lo sa bene Heath che, dopo avere lasciato Highwood e perduto il suo migliore amico, non riesce a trovare pace. A complicargli l’esistenza ci si mettono anche un nonno sciamano, una madre ingombrante e soprattutto la bizzarra Anna Charmaine, Sacco d’Ossa. Un passo dopo l’altro e tra Anna e Heath diventa una questione di vita o di morte: non solo per loro due, ma per tutti coloro che saranno coinvolti.
- Ecco finalmente il seguito di Buck il romanzo di formazione con protagonisti un ragazzo (Heath) e il suo mezzo lupo (Buck). Sottolineo il finalmente perché prima di pubblicarlo hai impiegato…
In realtà da quando ho pubblicato “Buck” all’uscita di “Notte” è passato solo un anno e mezzo. Dico “solo” perché scrivere un romanzo in un anno e mezzo non è affatto male! Quello che è il MALE, invece, è fare come avevo fatto io: impormi scadenze impossibili da rispettare. Volevo uscire con Notte a dicembre 2016, se ci penso adesso è inevitabile farmi una grassa risata.
*Credo sia facile credere tutto sia programmabile e concretizzabile, mentre stare nei tempi creativi non è un impegno da poco, e la fretta rischia di non essere buona consigliera.
- Il motivo dell’attesa è da spartire tra il tempo per la famiglia, il lavoro e…
… e tre antologie solidali, la prima uscita a ottobre 2016 e le altre due nel 2017 a maggio e novembre. Con le presentazioni, le interviste, gli eventi – permettimi di ricordare qui Bookcity 2017, una vera festa – e le grandi emozioni che si sono portate dietro. Un’esperienza bellissima alla quale valeva la pena dedicare del tempo.
*Direi che hai speso molto bene il tempo nel frattempo, da tappeto rosso. Tre opere lodevoli e ben realizzate.
- Ma, trattandosi di una tutor di scrittura creativa e di una storia sequel nella sua progettazione, questa seconda puntata era nell’aria da sempre, immagino.
Non ci crederai, ma adesso che ho alle spalle un secondo romanzo terminato mi sento molto meno tutor di quando sono partita. A dire la verità, “tutor” mi sembra troppo, per me. Più scrivo e più mi sembra di non sapere niente; mi limito a condividere quelle quattro cose di base che so, se qualcuno mi chiede di farlo. Ho moltissimo da imparare e ho anche voglia di fermarmi per un po’ per rimettermi a studiare.
Quanto alla seconda puntata… era prevista, certo, ma non in questa forma. Notte non esisteva nella prima progettazione dei romanzi. E per dirla tutta… non esisteva nemmeno Buck! Incredibile, vero?
*Il tuo atteggiamento mi piace moltissimo. Nonostante sia inopinabile la tua capacità scrittoria hai sempre una certa ritrosia ad accettare i complimenti! E per il resto, il bello di dove ti porta la scrittura è proprio scoprirlo scrivendo.
- Il titolo che hai scelto è molto evocativo, con la doppia valenza del suo nome: Notte. Vuoi raccontarci come è nato?
Nella storia i lupi portano nomi di elementi naturali che rispecchiano la loro, diciamo così, personalità. “Notte” è un nome molto femminile, secondo me… pensa solo a tutta la storia di Yn e Yang, sole e luna. Un nome perfetto per la mia piccola lupa coraggiosa. Non voglio dire altro per non svelare troppo del libro. In compenso ti faccio io una domanda: secondo te come si chiamerà il terzo libro? Chi ha letto “Buck” e “Notte” può facilmente indovinare.
*Uh difficile, ma ci provo. Anche se Agnes mi frulla, mi sovviene il nome Luce o comunque l’idea che ci sia un esito positivo, luminoso, ma potrei essere molto lontana.
- Anche la copertina è piuttosto particolare, disegnata appositamente su tua indicazione?
L’artista che ha creato la copertina si chiama Caterina Baldaro, e ha centrato immediatamente il bersaglio. Le ho dato qualche elemento della storia, lei ha replicato subito mandandomi dei bozzetti e in pochi giorni la copertina è nata. Ma l’idea originale è sua e, al confronto, la prima cover creata da me impallidisce. Non c’è niente da fare, la mano del professionista si vede eccome.
*Ecco quegli schizzi che erano apparsi sul tuo blog! Ora capisco meglio e colgo l’occasione per fare i complimenti alla mano che ha ideato questo splendido connubio donna-lupo. Un lupo che fuoriesce da una donna. Una donna con l’anima da lupo. Un incrocio di anime e indoli davvero interessante.
- Ritroviamo i personaggi del primo romanzo e ne incontriamo alcuni nuovi. Ho ribadito la mia simpatia per il personaggio femminile Anna “mucchio d’ossa”, tu, per un attimo super partes, chi hai stilato nelle tue preferenze?
Io amo il mio Heath, perché so chi diventerà. Poi Buck, ovviamente, che ormai vive con noi: è il mio cane invisibile. E poi adoro Neena perché, nel caso non lo si fosse capito, praticamente sono io, soprattutto nel suo essere una madre iperprotettiva e rompiscatole!
*Che rivelazione!
- Anche questa volta ho trovato sublime la narrazione legata al mondo animale. Leggendo mi si è acceso lo schermo e ho visto i lupi cacciare e lottare in un realismo avvincente. Ci sveli quali trucchi che hai usato? Giorni e notti di appostamenti nel loro habitat naturale? Puntate su puntate di National Geographic? Amore smisurato per gli animali?
Tranne gli appostamenti, tutto quello che hai detto e in più la lettura di diversi articoli e saggi, tra cui uno particolarmente potente: “Among Wolves” di Gordon Haber.
Haber, che ha ispirato il personaggio del professor Havers, ha trascorso 43 anni della sua vita con i lupi, prima come guardia forestale e poi come ricercatore. È morto quando, nel 2009, il suo aereo da ricerca si è schiantato nel Parco Nazionale di Denali, Alaska. Il suo pilota, che si salvò, e i suoi colleghi e collaboratori riferiscono che i lupi hanno ululato per diverse ore dopo la sua morte. E ci sta: con la morte di Haber i lupi dell’Alaska hanno perso il loro più fiero difensore.
Il libro raccoglie estratti delle pubblicazioni scientifiche di Haber, stralci del suo diario, disegni e fotografie. Ne escono i ritratti di un uomo eccezionale e dell’animale più simile all’uomo per la complessità della struttura sociale, la finezza del linguaggio e la cura amorevole della prole. E poi… i lupi si “sposano” per la vita. Ti dice niente?
*Mi sono ripromessa di non fare spoiler e non lo farò, ma come mi prudono le mani su questa citazione!
- Alla storia principale di Buck e Heath, cresciuti e alle prese con la vita, hai collegato quella dei segreti di famiglia di Anna. Perché nessuno in realtà è una persona semplice, nessuno è esente dal commettere errori anche se in buona fede e nessuno si salva da solo.
Anna è il frutto dei segreti di sua madre… e non solo. Spero però di avere trasmesso il messaggio che anche Chloe ha fatto del suo meglio. Alla fine, ciascuno fa quello che può, né più né meno di questo. L’importante è sbagliare con amore.
*Confermo che anche questo messaggio arriva forte e chiaro, infatti è molto difficile leggendo dare colpe, per lo più si riesce a comprendere i personaggi fino in fondo.
- Della trama di Notte ho deciso di farti svelare poco, ma della sua valenza nella formazione dei giovani invece vorrei spendessi due parole. Mi pare sia un discorso che ti sta molto a cuore.
I miei personaggi crescono. Tutti quanti, uomini e lupi. E crescono senza Facebook, Instagram e i vlog su Youtube. Più che di tanti like, hanno bisogno di amare e di essere amati. Ecco, detto sinteticamente il messaggio è questo.
Devo dirti una cosa, però: prima che dare un messaggio o scrivere un libro “educativo”, mi sono sforzata di scrivere una bella storia. Era quello che volevo fare in primo luogo. Spero di essermici almeno avvicinata.
*Il messaggio educativo si basa su una storia che fa battere il cuore a più riprese, ti ci sei molto più che avvicinata. Garantisco.
- Ultimissima domanda. Visto che la settimana scorsa ho pubblicato il post in cui svelo di aver letto in anteprima il tuo libro, e averti dato il mio contributo come beta-reader, ora sono curiosa di sapere quanto ti sono stata utile.
Il contributo di un lettore beta è fondamentale, soprattutto per un’opera complessa come un romanzo. Le risposte al questionario sono state lette e soppesate una per una, ho tenuto conto di tutto anche se non sempre poi ho accolto la segnalazione. L’importante è che una beta scrittrice, come te, riesca a leggere “da lettrice” e tu sei stata bravissima!
Dovrai rileggere il libro, però, perché in fase di ultima stesura alcune cose sono cambiate. 😛
*Quindi scusate se ora metto il cartello “sono in lettura”, capite bene che mi devo rituffare nel mondo lupesco per scoprire le novità.
Se avete curiosità potete porre le vostre domande e aggiungerle alle mie.
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Però occhio, il rischio di innamorarvi dei protagonisti non è da escludere!