
Questo è un periodo in cui leggo molto. Se vedeste la lista di libri che ho sul Kobo, sul Kindle e sul comodino, capireste come mai la rubrica Consigli di lettura sia così prolifica.
Eccomi dunque con l’ultimo romanzo letto: Quando non ci pensi più. L’ultimo nato dalla mano di Sandra Faè in casa Go Ware, o forse farei meglio a dire l’ultimo pubblicato, visto che la scrittrice assai prolifica scrive romanzi a ritmo più serrato di quanto io legga.
Leggere un’autrice che ogni volta ti ha garantito una lettura piacevole e simpatica è una garanzia che si ripete all’apertura della prima pagina e chiusura dell’ultima. E leggere la storia scaturita dalla sua brillante fantasia è come sentire dalla sua gorgogliante voce cosa combinano i personaggi. Uno spasso.
Ma procediamo per gradi. Eccovi la trama:

Sono passati molti anni da quando Marta e Lorenzo si sono visti l’ultima volta: lei è una scrittrice single, lui è receptionist in un albergo, infelice e da molto tempo in un matrimonio burrascoso con Tiziana. A peggiorare la situazione fra i due è l’arrivo del giocattolo Brian, un robot molto simile a un bambino vero a cui il figlio maggiore della coppia si affeziona, ma che a Lorenzo non piace affatto. Sarà Brian a far ritrovare tutti i personaggi in un turbine di vicende fatte di dubbi, fragilità, vecchi e nuovi amori e contraddizioni. Una storia che sottolinea la bellezza dell’infanzia quando ancora non era condizionata dalla moderna tecnologia, così come l’amore, che in questa storia troverà anche la forza di rinnovarsi senza vivere di rimpianti.
Marta è un’illustratrice che tenta di sfondare con le sue idee innovative e prova a far diventare una formichina il suo prodotto di punta, ma ben conscia di quanto sia complesso il mercato editoriale nel frattempo illustra libri scolastici. È una donna che nel passato ha lasciato pezzi di cuore, qualche rimpianto e un po’ di coraggio. Tutte cose che riesce a ripescare per strada, donandoci speranza.
Lorenzo è il classico bello e so di esserlo quindi succhio dalla vita tutto quello che può darmi senza andarci troppo per il sottile, specie se si tratta di donne, quindi è ovvio prima o poi si ritroverà a pagarne il prezzo. E quando la vita, in uno dei suoi casi impossibili in cui le coincidenze giocano a far impazzire, o forse il karma a dare una sistemata al tutto, ci mette lo zampino ecco che crollano le certezze e nascono situazioni imbarazzanti. Quelle che appunto gli portano il conto da pagare. (Un po’ di sana giustizia!)
E poi c’è Brian, uno strano prodotto che dovrebbe fare da compagno di giochi-tata ai bambini, un robot con sembianze umane troppo perfetto per non essere noioso e assurdo, che solo grazie alla fulgida immaginazione di Mirko acquista carattere.
E poi ci sono ancora altri personaggi che uno dietro l’altro colorano la storia di situazioni che raccontano la vita in tutte le sue sfumature. Gioie e dolori. Rosa e grigio. Sogni e realtà. Amori e fraintendimenti. Stop e ripartenze.
Insomma gli ingredienti per una commedia dai toni effervescenti ci sono, io infatti nella mia recensione ho coniato il nuovo termine “effervizzante” che è la sensazione rimasta a fine lettura.
A Sandra faccio un plauso per la fantasia che conserva, per la mano veloce che la trasforma in storia e per la costanza che le permette di perpetrare in questo mondo di carta e parole che sembra non avere abbastanza spazi per tutti e che invece la trova sempre protagonista.
E a voi lascio il mio consiglio della settimana: Quando non ci pensi più lo trovate su Amazon nelle due versioni digitale e cartacea cliccando qui. Non perdetevelo, è un ottimo scudo antinoia in qualunque momento della giornata, e non può mancare nel vostro carnet di letture!
Ho letto diversi libri di Sandra, Le affinità affettive, Ragione e pentimento e Figlia dei fiordi; tutti romanzi frizzanti (questa è la definizione che mi sorge spontanea quando penso ai libri di Sandra, un po’ come lei). È molto piacevole immergersi nel mondo da lei descritto. Dalla tua recensione capisco che anche questo nuovo romanzo corrisponde al suo stile piacevole e inconfondibile. Probabilmente lo leggerò nel corso dell’estate (spero che cominci davvero perché non è posso più di pioggia!)
Anche io non ne posso più di questo eterno pianto del cielo, in questo momento tanto per cambiare piove, e credo sia un’ottima cornice l’estate per leggere e godere del nuovo libro di Sandra!
Che sorpresona in questo lunedì di nuovo piovoso.
Grazie, Nadia, sei sempre troppo generosa, ma ho deciso che voglio credere alle tue lusinghiere parole sulla mia scrittura, anche perché ti so sincera.
Grazie anche a Giulia, voi siete il mio traino in questo mondo editoriale che spesso mi mette all’angolo.
Vi abbraccio forte.
Felice di averti sorpreso e felice di partecipare alla fine dello stereotipo del “lunedì giorno pessimo”, che sia un ottimo lunedì!
PS. Io pensavo che Lorenzo risultasse un po’ simpatico ma mi pare che faccia solo la figura dello “str…” 😀
Il limite di Lorenzo è mio, rappresenta una categoria che non mi sta simpatica, nonostante i suoi sforzi, perché lo ammetto in alcune circostanze lo è simpatico, però…
Un libro quello di Sandra ch’è ho in canna. Dopo la tua recensione sono ancora più curiosa di leggerlo. Mi colpiscono due tra le tante storie che sembrano affacciarsi per il lettore : una scrittrice single (? 🤔?) e un robot baby sitter? Mi pare che Sandra scelga di mettere con ironia i piedi nel piatto di una società con qualche piccola crisi. Bene, grazie Nadia per la segnalazione
Ironia sempre, cara Elena, è la chiave per affrontare la vita, che infilo nei mie romanzi. La società attuale è pesantemente in crisi e sta al singolo individuo trovare una quadra.
Sono d’accordo. Anche se oggi come immagini non è giornata
No, non lo è!
Le lenti ironiche con cui Sandra condisce i suoi scritti sono il suo fiore all’occhiello e anche una sorta di firma invisibile che fa sentire la sua voce, altrimenti davvero si tratterebbe di una trasposizione della realtà. Per questo leggerla è una garanzia!
Chi potrebbe mettere su una copertina quelle calzette se non una dotata di ironia?
Hai ragione! E leggendo il testo riesci anche a vederci i personaggi.
Divorato in un weekend, passando sopra ad altre letture che, in confronto, sbiadiscono e facendomi ritardare di un altro giorno il “postone” sul mio viaggio in Scozia (ecco, tutta colpa tua Sandra! 😀 😀 😀 )
Mi ha mandato in palla completa trovarmi tra i ringraziamenti, che io leggo per primi perché è un buon preludio alla lettura sapere prima quanta fatica è costato quel romanzo all’autore. Resto dell’idea che il titolo migliore era quello originale, “Non è possibile” (e infatti in prima pagina ci ho messo un post-it per ricordarmelo 😉 ).
La mia battuta preferita? A pagina 155, ultima riga. Non posso spoilerare, quindi vi toccherà leggere. 😀
Ci siamo già scritte in privato ma sono felice di ritrovarti qui a diffondere il piacere che la lettura del mio romanzo ti ha dato. Siete delle groupies pazzesche, grazie, grazie, grazie.
Anche tu però Barbara, lasciare tutti così in sospeso… io ho il kindle come faccio a rintracciare pag 155?!
ottima recensione. Devo colmare il buco di non lettura con questa scrittrice.
Te lo consiglio, le sue storie sono molto fruibili anche da lettori maschili, essendo appunto ottimi per la prosa e anche piuttosto ironici, un connubio piacevole ed effervizzante.
Mi sa che Figlia dei fiordi l’hai letto e pure recensito su Amazon, o era un tuo omonimo?