
Il libro che vi consiglio oggi ha un titolo molto curioso e una copertina altrettanto particolare, ma se ci aggiungo che l’ho letto durante la mia convalescenza natalizia completo il quadro. Mi ha centrato il cuore al cento per cento.
Leggendolo mi sono ritrovata, senza bagaglio al seguito e le noie del lungo viaggio tra scali e ritardi, direttamente trasportata in Messico, la terra appunto dei sussurri di cui accenna il titolo, senza nemmeno pagare il biglietto.
La sua trama riassunta in breve è questa:
Tre ragazzi decidono di partire alla ricerca di una loro amica, una studentessa del Politecnico di Torino scomparsa più di un anno prima. Le tracce di Vanessa si sono perse in Messico, al termine di un periodo come volontaria a Colola, località nota per la schiusa delle uova di tartaruga. I tre la cercano tra le spiagge della costa pacifica e le montagne dell’entroterra, sulle quali svernano le farfalle Monarca. Si immergono in un ecosistema complesso, habitat naturale di tassisti adepti al culto della Santa Muerte, tortugueros poco loquaci, narcotrafficanti di provincia, texane sradicate e veggenti dal passato ambiguo.
La mia opinione a fine libro è che la ricerca di Vanessa sia un’interessante immersione nel tessuto locale Messicano e un’approfondimento della cultura senza filtri buonisti. Pur restando un romanzo potrebbe adattarsi senza nessun problema alla realtà. Il discorso contemporaneo con il fraseggio usato sulle messaggistiche social, le dialettiche in lingua locale (ben tradotte sottopagina) rendono il tutto molto empatico e avvincente. Tanto che spesso mi sembrava di essere una turista con simpatici amici in giro per un territorio sconosciuto, a fingere di fare l’investigatrice.
Ci sono stati momenti in cui mi è balzato il cuore in petto e ho sofferto insieme ai protagonisti durante le indagini, ma non come si fa nella lettura di un giallo. Come se l’amica l’avessi persa io stessa e ne fossi un anno dopo alla ricerca. Forse perché la distanza ha reso incapace la polizia Italiana di fare le opportune indagini, o ha completamente disinteressato quella locale? O perché quando scompare una persona si pensa subito che se la sia andata a cercare? Non lo so, ma so che tutto questo mi ha notevolmente irritata, riportandomi alla mente quante volte accade senza che emerga la verità e ho desiderato trovare il capo della matassa.
Per fortuna ho vissuto anche altri momenti in cui ho gioito e ringraziato perché dal libro esce una verità scomoda sul trattamento riservato alle donne che non conosce confini di stati o culture, purtroppo. Una sorte che vive nel titolo, nella terra dei sussurri dove è un volere umano a decidere della vita di una donna. Un volere che si sostituisce al divino, senza per nulla esserlo.
Vi vorrei raccontare altre cose davvero curiose di questo libro. Come i capitoli scritti con punti di vista diversi da ogni protagonista, compresa Vanessa, e tutto riconoscibile solo attraverso l’iniziale che sulle prime non ho notato, ma prendendo confidenza con i nomi dei personaggi poi ho compreso. Come il sottile filo tra la vita e la morte che aleggia sulla storia diventando alla fine plausibile e concreto. Come il ribaltamento dei ruoli dei personaggi giochi una veste importante e crei la giusta suspense. Ma ho deciso di non svelarvi nulla, se non un’ultima cosa.
Si tratta di un libro da leggere fino alla fine per scoprire cose inimmaginabili sulle farfalle, per smascherare la sorte di Vanessa, ma non senza inciampare in due gemelle incredibili e in personaggi che sanno continuamente spiazzare. E io ve lo consiglio caldamente.

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Wow, mi sembra un libro molto coinvolgente da leggere, mi attira moltissimo la storia che trovo anche molto attuale e immersa nella cronaca più terribile dei nostri giorni. Lo metto in lista.
Sì molto coinvolgente e originale. È riuscito a stupirmi fino alla fine, ma non dirò per cosa e se lo leggerai spero di avere un confronto proficuo.
Come sei arrivata a questa lettura, non essendo un libro stra reclamizzato?
Da come ne parli eri davvero immersa nel romanzo.
L’autrice la conosco, abbiamo entrambe pubblicato con bookabook, già il precedente libro mi aveva mostrato una donna intelligente e fuori dagli schemi dal futuro nella scrittura promettente. Quando ho scoperto che aveva concluso questo nuovo libro la molla della curiosità mi ha convinto a darle di nuovo fiducia… e ho scoperto anche un ottimo editore.
Un tema sempre attuale, anche se gli ultimi nostri ragazzi scomparsi sono in Africa. Lo so che non si può fare spoiler ma… finisce bene? 😉
Non ti farò spoiler, ma ti dirò che: il finale è chiuso, la storia trova la sua soluzione, riesce a farti venire i brividi e… in parte è positivo.
Grazie a Nadia per questa bella recensione! Mi piace molto come hai descritto il finale, qui sopra.
Grazie a te di aver scritto un bel libro tanto originale. Sono stata brava a non dire dicendo, vero?
Sì, un colpo da maestra 😀 !
Sembra un libro intrigante e coinvolgente dal punto di vista psicologico. Lo segno nella mia lunghissima lista 😉 Grazie per averne parlato, Nadia. E’ bello scoprire nuovi autori. Nuovi per me si intende 🙂
Lo è, molto intrigante e anche molto originale. Io ogni tanto ancora ci penso e non posso che continuare a dire di leggerlo perché secondo me offre molti spunti per chi scrive e come lettrice anche per restare molto contemporanea.
Purtroppo, per assecondare le mie inclinazioni letterarie gli autori italiani li leggo davvero poco.
Il tuo suggerimento di lettura, Nadia, oltre a farmi rimpiangere di non avere più tempo da dedicare alla lettura mi fa capire che mi perdo qualcosa.
credo non basti il tempo per leggere tutto quello che il mercato sforna, quindi ognuno di noi resta indietro di qualche cosa. Io dico solo che a leggere non si sbaglia mai e tu mi pare legga molto, bravissimo quindi.
un romanzo coinvolgente con un finale… non si sa.
Esatto, conciso e preciso, al solito. 😊
Che bel consiglio, Nadia, hai acceso la mia curiosità anche se i libri che aspettano sono numerosi e il tempo esiguo. In ogni caso vado subito a sbirciare l’estratto, grazie!
Sono felice di aver acceso la miccia della tua curiosità. Da scrittrice sai bene quanto già solo questo sia un onore.
Immagino che costruire la trama abbia richiesto un certo studio della cultura messicana. Uno degli aspetti più interessanti della scrittura è il dovere di entrare in altri mondi. Se ne esce con qualcosa di utile ma anche con un certo arricchimento culturale.
Ciao Luz! Studiare i messicani mi riesce facile: ne ho sposato uno, ormai dieci anni fa 😁.
Considero il Messico il mio paese d’adozione ed è stato naturale ambientarci un romanzo.
Laura ha svelato il suo jolly nella risposta, quindi è inutile che dica quanto sia realistica l’atmosfera che si respira nel libro.
Lascio un un’aggiornamento: ecco il video della presentazione di sabato 9 febbraio alla biblioteca di Courmayeur (nell’ambito del festival Autori in vetta).
Abbiamo anche citato il blog di Nadia 😃!
https://www.facebook.com/bibliotecadicourmayeur/videos/442522672951649/
Grazie Laura, ho apprezzato moltissimo la tua bella intervista, davvero piacevole. E oltretutto eri elegantissima con un accento torinese che ti faceva molto signora. Auguro al tuo libro un lungo cammino felice.
Grazie, Nadia! Non sei la prima a dirmi che ho un accento piemontese… Anche se sono veneta 😆! Ho vissuto a Torino, ma di piemontesi DOC ne ho conosciuti pochi… evidentemente hanno lasciato il segno 😁.
O il tuo accento risalta subito, ma ovvio a orecchie abituate ad altre inflessioni.