Da qualche giorno il mio matrimonio, che pensavo potesse durare per il resto della vita, somiglia sempre più a un buco nero in grado di fagocitare ogni slancio di energia. Eppure ci credevo in noi due.
Marcello dall’uomo meraviglioso, pieno di attenzioni e carinerie dei primi anni, si è lentamente trasformato nel perfetto stereotipo del menefreghista. In casa non dà una mano, si ritaglia i suoi spazi più volte a settimana con gli amici e diventa un noioso pantofolaio se chiedo di uscire o un sostenitore della sana corsetta se lamento dolori da ciclo. Quasi a chiarire che abbiamo due vite in parallelo destinate a non raggiungersi mai.
Siamo sposati da cinque anni ma non lo riconosco più. Non è quello che mi abbracciava guardando i tramonti, progettava viaggi ai confini del mondo da fare insieme, mi chiamava “zuccherino” e faceva il geloso se parlavo dei miei clienti preferiti: i vecchietti del quartiere. Lavoro in un piccolo Discount a due isolati da casa e…