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Nadia Banaudi

Svolazzi e scritture

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gatti

Tempestastory, diario di gatto, puntata 19

18 Gennaio 2019 da Nadia Banaudi 13 commenti

Tempestastory, diario di gatto.

I due furboni che si intrufolano senza permesso sulle mie sedie, sui miei letti e mettono il muso tra le mie ciotole continuano a girare indisturbati per casa con l’aria sbruffona. Alzano la coda mentre vagano di stanza in stanza per mostrare i nuovi gioielli, ora ridotti a noccioline senza guscio.

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Tempestastory, diario di gatto, puntata 18

11 Gennaio 2019 da Nadia Banaudi 10 commenti

Tempestastory, diario di gatto.

La fregatura è bella grossa. I due nuovi arrivati si sono stabiliti in pianta stabile nell’appartamento a fianco, usando quel bel divano su cui ogni tanto mi facevo delle dormite da re. Ora non ci vado più perché puzza di loro e non potrei davvero appoggiarci il mio pelo profumato.

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Tempestary, diario di gatto, puntata 17

4 Gennaio 2019 da Nadia Banaudi 10 commenti

Tempestastory, diario di gatto.

È da stamattina che sento odore di fregatura. La mia sfamatrice mi guarda con occhi dolci, mi accontenta come mi avvicino all’armadio-scrigno di cose buone, mi accarezza smettendo di fare quel che fa, e soprattutto non si arrabbia quando le striscio tra le gambe per farla cadere.

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Tempestastory, diario di gatto, puntata 16

21 Novembre 2018 da Nadia Banaudi 17 commenti

Diario di gatto. 

Ho visto una porta aperta, chissà cosa c’è dentro? Mamma è impegnata, passa davanti piena di vestiti in mano e continua a cantare la musica più stonata che esista. Passa e non mi vede. Torna e guarda altrove. Io approfitto.

Qui è tutto molto comodo e profumato. Ci sono maglie su cui dormire e fili da tirare, ci sono anche un sacco di angoli in cui infilare il muso e mettersi comodi. Ora capisco perché un posto così speciale sta nascosto dietro a una porta sempre chiusa.

Mamma ripassa, abbassa lo sguardo e mi vede. Non le piace la mia idea dice che ho esagerato. Come quando salgo sulla sua sedia appena si alza dal tavolo e cerco di curiosare cosa ha nel piatto. Che poi lo so che non è la mia ciotola, ma mi assicuro sia cibo gustoso e sano, volesse darmene un po’!

Niente da fare non sente ragioni, il mio pisolino è interrotto. Qui non ci posso stare per la storia dei peli, dell’igiene, de il tuo posto è altrove! Come ti permetti di infilarti ovunque? Se vedi un armadio aperto non vuol dire entra!

Troppe storie, mi alzo e me ne vado. Però sia chiaro non sono affatto d’accordo, in giro per la casa nemmeno sui letti e tra i cuscini si sta altrettanto comodi.

Punto di vista umano.

Stirare è obbligatorio? Dicono di no, eppure ogni volta che mi trovo davanti alla pila della roba asciutta mi vengono i brividi a indossarla tutta spiegazzata, così mi ripeto che sì, mi tocca. E stiro, con Tempesta sul tavolo di fronte che controlla con un occhio aperto ogni gesto, e aspetta sornione finisca, per ricevere in premio qualunque bocconcino prelibato abbia pronto.

Stavolta è più veloce di me, come stacco la presa della corrente salta giù dal tavolo e comincia a seguirmi tra le stanze in attesa vada in cucina dal suo scaffale delle bontà. Poi lo perdo di vista e pensandolo alle prese con una mosca sul terrazzo mi concentro nel post stiraggio: riempire di nuovo gli armadi della moltitudine colorata di maglie, pantaloni e asciugamani di un intero plotone di sbrodoloni.

Finalmente finisco. La sedia del pianto è vuota di panni da stirare e l’asse di quelli stirati. Gli unici a essere pieni sono gli armadi e il mio orgoglio di casalinga, di cui nessuno in casa pare accorgersi dal momento che tutto avviene in maniera automatica, quasi magica e lontano dai loro occhi. Non fosse che nel piano basso delle mie maglie, quelle soffici e ben ripiegate, scopro Tempesta spamparanzato a dormire come se nulla fosse! Anzi, per nulla interessato ad abbandonare il comodo posto!

Non canto più! Prego solo non allarghi gli artigli e non tiri alcun filo ma con tutta la delicatezza di cui è dotato accetti di scendere lentamente, verso la crocchetta succulenta che sto facendo risuonare nel sacchetto e che lo richiama come il suono del pifferaio magico. E anche questa volta è andata.

Ma giuro non rinasco casalinga, ma gatto!!

Se vi fosti persi le puntate precedenti, eccole qui: Puntata1 ; Puntata 2; Puntata3; Puntata 4;  Puntata 5; Puntata 6; Puntata 7; Puntata 8;  Puntata 9.,Puntata 10.; Puntata 11; Puntata 12; Puntata 13, Puntata 14, Puntata 15.

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Tempesta e Kitty

10 Ottobre 2018 da Nadia Banaudi 10 commenti

«Questa casa è troppo piccola per prendere animali domestici. Mi spiace, fatevene una ragione.»

Ai nostri figli, di 11 e 10 anni, da tempo è la risposta a qualunque richiesta di adottare un cagnolino di piccola taglia e altri pelosetti di moda al momento. Io e il papà ogni volta ci guardiamo con la triste consapevolezza di aver dato loro l’ennesima delusione, ma davvero in quei pochi metri ci giriamo a malapena noi. Fino al giorno in cui sboccia un grande, grandissimo inaspettato amore e tutto cambia.

È il 4 aprile del 2017 quando i miei genitori ci invitano a cena per mostrare ai nipotini una fantastica sorpresa.

In una scatola da scarpe, nel loro garage, sono da poco venuti alla luce cinque gattini. La mamma è una bella gatta randagia girondolona dei dintorni, piuttosto dolce negli ultimi tempi, quando la pancia le raschia terra per il fagotto che custodisce. Da allora si lascia avvicinare tanto da iniziare il rapporto con loro. Magia di una ciotola di cibo fresco e una di acqua giornaliera. Così sceglie di restare nella cuccia improvvisata per la notte, imbottita di maglie di lana infeltrite. È lì che mio padre scopre, qualche notte più tardi, l’affollato nido. La gatta non ha padroni, men che meno i nuovi arrivati. Pare abbia scelto la sua nuova famiglia adottiva.

Continua su Confidenze n° 42 09/10/2018

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Tempestastory, diario di gatto,puntata 15

10 Settembre 2018 da Nadia Banaudi 15 commenti

Tempestastory diario di gatto.

Quello che è successo mentre eravamo in montagna ve lo voglio raccontare a modo mio. Non fosse altro per gonfiarmi un po’ di pelo.

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